giovedì 27 gennaio 2011

Auschwitz e Birkenau: pensieri e emozioni dei ragazzi delle scuole del territorio.

Il dolore di un uomo

L’inferno è questo
Ed io mi ritroverò fermo.
Una camera grande e vuota
Ed io aspetto qualcosa.

Non ho più niente addosso,
i miei abiti sono un fagotto.
Perché nessuno mi viene a cercare?
Avrò fatto qualcosa di male?

Entra un vento gelido,
il freddo mi ha rapito.
La testa mi hanno rasato
È successo tutto per caso.

La mia mente torna a casa
Insieme alla mia mamma amata
Sento ancora più dolore
E non mi escono più parole…

(Scuola Media Giuliano da San Gallo – Ostia).

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Ricordi

Ricordi…
Dolci aspre immagini
Sfocate
Frecce affilate…
Urla soffocate
Dolore pulsante,
dolore invadente…
Altri colpi…
Altre innocenti vite spezzate
Senza ragione…
Solo per il loro Dio…Per una stella…
Fucili assassini
Ingordi di animi umani;
altri spari
altro dolore…

Ma qualcuno spera
Qualcuno crede
Qualcuno prega
Che tutto ciò finisca
Che sia solo vago,
doloroso, incancellabile ricordo.

(Giulia Chierici, Classe III B – Scuola Media Vivaldi- Ostia)

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La Pazzia:

Le ombre del passato pesano,
ritornano nella mente di chi le ha vissute,
vagano in quella di chi le ha ascoltate.

Non ci sono perché accettabili,
giustificazioni plausibili
l’uomo può essere disumano,
la follia può generare mostri…

Cos’è un incubo?
Purtroppo è la triste realtà
Migliaia di vittime,
anime innocenti,
ebrei ingannati e costretti a soffrire…

Per cosa tutto ciò?
Per una razza pura?
I nostri cuori piangono,
ma le lacrime non riescono a lavare il dolore,
La sola speranza che ci rimane
È il ricordo che, incancellabile,
ci aiuti a non ripetere quel terribile errore.

(Valentina Carami III B- Scuola Media Vivaldi - Ostia)



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27 GENNAIO 2011


Compatti come pacchi di dolore
I deportati
Colmavano il convoglio
Che correva sui binari.
Nessuna luce brillava
O inteneriva le fessure dei vagoni.
Così la vita
Divenne vertigine crudele
E campi intrisi di ulteriori orrori.
Era vecchissimo il mondo
In quel tempo desolato.



Oggi rabbrividiamo di vergogna
E perché non si ripeta quel dolore
Ricordiamo tutti i Morti
Che non possiamo sostituire.

(Classe III B Scuola Media Vivaldi – Ostia)

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