lunedì 9 aprile 2012

LA PASQUA TRA I BALCANI

La neve e il profilo delle alpi balcaniche ti danno il loro benvenuto in questa terra, dove tutto resta sospeso, diviso, spezzato. Inizialmente ero un po' scettico sul nuovo viaggio: la tensione si fa sentire, le elezioni in Serbia sono così vicine che i contraccolpi li senti anche al termine di una partita di calcio, dove ancora ancora si respira l'odio interetnico. Proprio mentre la Bosnia celebra i suoi vent'anni dalla guerra, questa provincia autonoma della Serbia prova a reagire e a riprendersi i suoi spazi, i suoi confini e chiede a gran voce di entrare in Europa. E' la Pasqua numero 13 per il contingente italiano dispiegato qui in Kosovo, terreno ricco di risorse minerarie e città che guardano al presente con l'occhio dell'Occidente. Qui, sono passati Alessandro Magno e l'Impero Bizantino, Milosevic, la lega balcanica e i turchi con il loro processo di islamizzazione del vecchio continente. Fu terra di concquista anche della Germania di Hitler con la 21esima Divisione Schannemberg. Oggi, però la situazione sta cambiando. Facciamo colazione al nono piano di un centro commerciale: il ristorante ha una pedana mobile che gira su se stessa, quasi una ruota panoramica orizzontale. Già di per se questa potrebbe essere una storia fantastica, che si va ad aggiungere a quelle di tante altre che incontri per strada, nei bar, ma anche in base. Come quella del Capitano Paventi, che da quando è qui ha percorso oltre 18 mila chilometri per portare aiuti e medicinali nelle enclavi serbe: "le loro storie ci arricchiscono dentro", mi dice emozionato. Persone che non hanno nulla, ma che non perdono il sorriso: Hajrie è di Istok ha quattro figli e un marito disoccuppato. In realtà di figli ne ha dieci, perchè sei sono della sorella, morta durante il conflitto. Vive con 42 euro al mese e quando le hanno portato una bacinella dove poter lavare i panni, non è riuscita a dire grazie per quanto era contenta. Lo vedi questo paese giovane e con tanta voglia di fare. Ero scettico prima di partire, è vero. Ma quando consegni un paio di scarpe a un bambino ti accorgi di quanto sia importante esserci e non per lui, ma per te. E lo capisci ancora di più quando con quelle scarpe può tirare un calcio al pallone. Anche prima lo faceva, ma era scalzo. Ascolti e vedi questi frammenti di vita quotidiana. Gli stessi che ha vissuto anche Graziano, Sergente Maggiore che quando vede i bambini davanti al mezzo chiedere qualsiasi cosa, si domanda: "come fai a non dargliela?". Arriva la Pasqua e per loro forse è più dura lontano da casa: un dottore pensa ai suoi tre figli e ringrazia Skype: "mia figlia all'inizio ha avuto dei problemi. Prima era piccola, adesso capisce e mi dice...dai ci vediamo davanti al computer...". Un tenente, invece, ha in stanza un disegno. E' fatto dal suo bambino, c'è una casa e una scritta: "non voglio che ci sono le guerre, voglio che ritorni il mio papà". Poi, c'è Liliana. Ha 31 anni ed è un caporal maggiore. Anche lei parla di sua figlia che di anni ne ha tre.
"Per me è diverso, però...io sono una mamma".

Raffaele è uno dei sottufficiali che ci fa da scorta. Mentre prendiamo un caffè in un bar, mi spiega che è la sua prima missione e che non è così semplice accettare la lontananza da casa, nonostante i familiari siano preparati da mesi. "Quando arriva il giorno della partenza- mi confida- è sempre difficile per chi resta". Lo penso anche io e aggiungo che è difficile anche per chi va. Me ne accorgo quando sul telefonino trovo quel messaggio che ti chiede se va tutto bene, quella chiamata persa fatta magari anche solo per sentire la tua voce. La linea è interrotta e disturbata quaggiù. Accendo il computer e trovo una foto di Claudia che felice festeggia il suo compleanno, pensi a quanti appuntamenti ti sei perso in questi anni: il natale in Afghanistan, il ferragosto in Libano...sei lontano ma l'odore che proviene dalla cucina, sembra di sentirlo. I carciofi e l'agnello con le patate...qualcuno ti penserà oggi.
La stessa cosa farò io dai Balcani.

Auguri a tutti voi...


Mirko Polisano