martedì 18 gennaio 2011

AFGHANISTAN, INCONTRO CON IL GOVERNATORE DI FARAH

Farah – 30.12.2010

Lasciamo il villaggio di corsa. Qualcuno ha notato un movimento strano. E non è il solito furgone che passa, portando con sé sabbia e polvere. Abbiamo l’elicottero che ci aspetta per cambiare di nuovo base. Ne abbiamo girate tanti in questi giorni e ne gireremo ancora fino ad arrivare all’estremo est dell’area di responsabilità italiana. Nella zona dell’eliporto, saliamo su un “Super Puma” dell’aeronautica spagnola. Prima del check-in, seppur veloce visto la procedura militare, incontriamo il governatore della provincia di Farah, Amin che parte con noi anche se volerà con gli americani. Conosce bene l’inglese, è molto disponibile e non si risparmia alle nostre domande. Cosa ne pensa dei soldati italiani che lavorano qui a Farah? “Non posso che pensarne bene- risponde- stanno facendo un ottimo lavoro, soprattutto per quanto riguarda il settore della cooperazione e dello sviluppo di questo paese. Proprio a Farah, stanno portando avanti importanti progetti per la popolazione. C’è sintonia anche sugli interventi da apportare”. Un modus operandi che mira a raggiungere gli obiettivi? “Sicuramente –conclude- e la cosa importante è che le scelte sono condivise e partecipative. Non si decide nulla se non si passa per le shure, i capi-villaggio, le realtà territoriali”. Le pale dell’elicottero già sono in azione, c’è poco tempo e il governatore Amin è costretto a salutarci, anche perché gli spagnoli sulle disposizioni militari sono intransigenti. Così anche noi prendiamo il nostro volo: destinazione Herat. Si ritorna in base, ma pronti a ripartire…

Mirko Polisano

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