venerdì 21 dicembre 2012

NOI NO! IL GIORNALISMO CHE PARTE DAL BASSO...


Potrà sembrare banale, ma “Grazie!” è la prima parola che mi viene in mente. Grazie, a tutti coloro che ieri hanno sostenuto la nostra mobilitazione… è stata una grande emozione vedere nella <<home>>  delle notizie di facebook così tanti “NOI, NO!”.

E’ stato un guardarsi allo specchio e vedersi riflettere stessi principi, ma anche lo stesso entusiasmo. Notizie, dicevamo. Quelle che vogliamo raccontarvi, convinti che abbiamo tante belle storie da poter diffondere e a cui dare spazio, convinti – e oggi sempre di più - che il giornalismo è anche la “buona notizia”. Ed è questo l’augurio che ci facciamo per questo 2013…che Baghdad sia vista come la vedono Nicola e Walter: un “luogo di pace”, così come era chiamata anticamente. Loro che, partendo da Ostia, porteranno nella città delle “Mille e una Notte” una maratona, perché lo sport sia ancora messaggio di giustizia e solidarietà; così come è partito Luigi, una “mattina di un lunedì qualunque” anche lui da Ostia. Ora, è in Pakistan ma è stato in Siria, Niger, Sudan e Sierra Leone…con il solo obiettivo di far capire agli altri l’importanza di esserci. E i suoi ricordi sono sicuramente quelli che ti colpiscono di più: quel bambino a cui devi dare da mangiare e che a due anni e mezzo ha un cucchiaio in mano, che quasi è più grande di lui…

Poi, c’è Carla, una donna esile ma forte. E la sua energia ti cattura anche se lei è laggiù in Tanzania.“Carla Vegliante ha fatto dello straordinario il suo ordinario. Il suo quotidiano”, e anche in una frase così semplice cogli il senso di ciò che è per noi questo lavoro. Carla sta per ripartire andrà da Abet, da Muti, dal “Ticer”, come lo chiama lei, e parlerà loro un po’ shawili, un po’ inglese e molto romanaccio…ma lei è straordinaria anche per questo! Anche Giulia è partita da Ostia per indossare una divisa e trovarsi ad insegnare in un orfanotrofio femminile nel Libano del Sud. Al confine con Israele, dove tutto è un’incertezza, lei ha la sicurezza delle sue ragazze, che continua a sentire anche a distanza. “E’ stato un insegnarci a vicenda: io spiegavo la nostra lingua, loro mi hanno arricchito con le loro esperienze di vita”. Giulia a queste bambine non ha insegnato solo l’italiano. Anche a sorridere…

Arrivano anche Maria Rosaria, Arianna e Simone loro si occupano di diritti umani con Amnesty International, con Simone eravamo in classe insieme al liceo. Adesso, è arrivato il momento di schierarsi a favore di un uomo detenuto in isolamento in Gambia senza un’accusa. Sentendo loro, capisci che anche la tua di firma è importante. Per questo 2013, ci auguriamo anche più attenzione. “Non accade che agli altri” è stato un incontro di condivisione  e confronto…e davvero pensi che “finchè capita agli altri…va tutto bene”. No, non va bene per niente…perché per chi non accade…ha il dovere di non restare indifferente.

Ci siamo anche noi…davanti ad una pizza, abbiamo parlato di questa idea. Nata dalle parole di Desmond Tutu, tra i libri di una monaca buddista che si batte per i diritti delle donne in Nepal, e di Rabih Alameddine, scrittore che ha vissuto tra il Kuwait, l’Europa e l’America…e i suoi racconti ti riportano a quelli di Gibran  e di Khaled Hosseini. Non ci siamo dimenticati degli aquiloni afghani che, almeno ad Ostia, sono ritornati grazie a Sant’Egidio e alla comunità afghana.

Ci auguriamo tutto questo…per il 2013:  di rimanere incantati in almeno una notte delle Mille…e che possa esserci il tempo di incontrare almeno uno di quei “Mille splendidi soli”.  

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Mirko Polisano