giovedì 26 maggio 2011

LA PACE DI BALA MURGHAB

Qala-e-Naw– Bala Murghab. E già il nome mette un po' di paura. Una delle zone più a rischio di tutto l'Afghanistan. Ricordo una scritta di un ragazzo poco più che 20enne. Una data poi recitava così: "è finita. Si torna a casa. Strada Herat - Bala Murghab...Vaffanculo". Dice tutto. Ci parla della paura, della tensione, ma allo stesso tempo del coraggio. Si quel coraggio che alcuni neanche sanno di avere, ma che viene fuori nei momenti difficili. Parlavo della paura. Si. Anche quella della pace. Perchè in una terra come quella dell'Afghanistan, le certezze non esistono. Esistono i momenti, gli attimi. E a volte anche la parola pace fa paura. Fa paura perchè può venire meno. Fa paura, proprio come la guerra. La speranza, invece, quella rimane. La notizia è di quelle che fa notizia. 116 insorti, attivi nella provincia di Badghis hanno rinunciato alla violenza aderendo al programma di pace e reintegrazione istituito dal Governo Afghano. L’evento è di oggi ed è avvenuto negli uffici del Direttorato Nazionale della Sicurezza (NDS) della città di Qala-e-Naw. Numerose autorità locali, tra le quali Delbar Jan Arman, governatore della provincia di Badghis, hanno presenziato alla cerimonia. Gli insorti si sono presentati in due gruppi numerosi depositando le loro armi su alcuni tavoli preparati per l’occasione. Un segnale importante.Rivolto a tutti noi. Perchè, come diceva qualcuno, davvero la guerra è la più grande sconfitta dell'umanità.

Mirko Polisano