Una storia che hai difficoltà a
raccontare perché ormai fa parte di te. Il cuore è quello di David Tobini,
paracadutista dell’esercito italiano che si è offerto sereno e valoroso ad
altri. Non importa chi questi altri siano...ha importanza il gesto, e chi ormai
deve sapere, già sa. Ma c’è un altro cuore quello di mamma Annarita, che deve
essere pronto a partire e ricominciare ogni volta che si incontra la
burocrazia, il pressapochismo e l’indifferenza. Ti accorgi, ogni giorno che
passa, che la guerra non è solo laggiù in Afghanistan, ma anche qui a Roma. Proprio
in questi giorni l’amministrazione di Roma Capitale è corsa ai ripari per
sanare una svista, clamorosa e indegna. La decisione della commissione toponomastica
di non intitolare un parco alla memoria di David Tobini, caduto in Afghanistan
nel 2011, figlio di Annarita e di questa Roma, non è andata giù non solo alla
famiglia, ma, per fortuna, anche a tante persone che di girarsi dall’altra
parte, anche stavolta, non se la sono sentita. Tra i primi ad alzare la voce, l’Associazione
Nazionale Paracadutisti d’Italia, e tanti altri che David neanche lo
conoscevano, ma che hanno deciso di non abbassare la testa. Così come le
istituzioni, anche le stesse del comune di Roma, che hanno ribadito l’assurdità
dei fatti, e allo stesso tempo ne hanno preso le distanze, precisando che la
commissione, oltre ad essere costituita da personalità esterne all'amministrazione, ha
solo una funzione consultiva. Ad Annarita tutto questo poco interessa, perché
la sfiducia è tanta e trovarsi di fronte all’ennesimo no per un’opera che dai
quasi per scontato e, che peraltro potrebbe anche non essere a carico della
pubblica amministrazione, ti getta in un’ondata di sconforto. Ha parlato di
vergogna, Annarita, che, credo, qualcuno abbia provato leggendo questa storia. Un
atto dovuto in uno stato in cui il dovere non si sa più cosa sia. “L’Italia è un paese dalla memoria corta”,
la frase riecheggia ogni tanto. Ma non possiamo più permettercelo, non possiamo
più permettere tutto questo. Dobbiamo avere il rispetto di quella memoria che
proprio perché è tale non può essere certo parente della dimenticanza. Né, possiamo
permettere che ci si stringe accanto al dolore dell’Afghanistan il tempo giusto
per concedere alle istituzioni la triste passerella e il giorno del lutto
cittadino. Ancora peggio, quando altri accostano il dolore dell’Afghanistan a compensi
e stipendi. Ricordiamoci sempre che i nostri parlamentari guadagnano molto di
più a spese nostre e di certo non rischiano la vita. Lascio perdere la
questione del terrorismo internazionale: Bin Laden non c’è più…eppure stiamo
ancora lì.
Questa storia avrà tra poco il suo epilogo: la giunta capitolina ha capito l’errore e ha dato l’autorizzazione al parco David Tobini, che presto si farà.
Questa storia avrà tra poco il suo epilogo: la giunta capitolina ha capito l’errore e ha dato l’autorizzazione al parco David Tobini, che presto si farà.
Ci
saremo tutti quel giorno, orgogliosi di aver fatto prevalere il nostro diritto
di cittadini, di uomini e donne che hanno ancora la forza di credere nelle loro
idee. Ci sarà Annarita, con il basco amaranto in mano e tutti noi accanto, con
gli occhi un po’ lucidi ma con la certezza di aver fatto la cosa migliore.
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